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La foltissima "cronaca" di Simon Schama ruota intorno al mutamento sociale che alla fine del Settecento altera drasticamente il corso della storia europea: quello che trasforma i "sudditi" di un monarca in "cittadini" di uno Stato. Ma invece del prevedibile quadro di un Ancien Régime bolso e decrepito, Schama ci mostra una società vivacissima e amante del nuovo, dove le vecchie distinzioni tra nobili e borghesi stanno velocemente morendo di morte naturale. L'Ancien Régime non è dunque vittima di una stagnazione, ma di un troppo rapido movimento verso la modernizzazione. E la folla dei "cittadini" rivoluzionari non è la manifestazione di una nuova classe sociale, bensì una temporanea confluenza di uomini - avvocati, professionisti, preti, nobili - avvicinati dall'appassionata convinzione di poter costruire insieme una nuova Francia. La loro visione euforica di libertà e felicità universali darà luogo però a un tragico scenario di fame, terrore, morte. Nella sua monumentale storia della rivoluzione francese Simon Schama capovolge uno a uno i luoghi comuni sul 1789 e nella sua narrazione i conflitti della storia si riflettono nell'esperienza quotidiana degli uomini e delle donne di cui narra le vicende, offrendo al lettore un senso vivissimo della realtà umana della rivoluzione francese.